Complesso Parrocchiale di Santa Maria del Carmine
Giovanni Voto / Angela Bevilacqua / Eleonora Caudai / Greta Del Signore / Davide Lucia / Milena Shtereva
Project: Church with parish complex
Castellammare di Stabia, Napoli – 2014
Artists: Americo Amedeo Mazzotta, Flavio Senoner.
Liturgist: Don Andrea Bellandi.
Description:
This parish complex opens with a large square containing the church forecourt the porch of which filters and distributes all the spaces for religious and social activities such as the hall for events, the classrooms for catechism, the priest’s house, the weekday chapel, the sacristy and various other spaces. Beneath the church there is a carpark for the congregation’s vehicles and the complex is surrounded by spaces for sports and recreational activities as requested by the client.
The central nave seems suspended thanks to two great prestressed concrete beam along the whole of its length.
The cladding of the vault is in onyx and alabaster and the iconographic images are by an artist who gives form through painting to an ancient song AKATISTOS to the Virgin Mary in the tradition of the first Christians.
L’ipotesi di inserimento nell’ambiente urbano affronta una condizione del sito avulsa da un tessuto consolidato e dunque l’esigenza di costituire un polo ordinatore ben riconoscibile nel paesaggio frammentato e disorganico attuale. In questo senso sono state operate alcune scelte sulla configurazione dell’impianto planimetrico: la direzione che lega l’intervento a quella parte del paese in cui è inserita la parrocchia esistente e il verso della chiesa che tiene conto dell’irraggiamento e dell’illuminazione sull’asse est-ovest. L’articolazione graduale di tre elementi quali la piazza che presiede il sagrato e il nartece amministrano attraverso lievi cambi di quota il rapporto prossemico del complesso al territorio e alla sua dimensione sociale. In questo senso questa sequenza di spazi media la condizione di incontro e attesa allo spazio liturgico ed è luogo cui convergono tutti i corpi progettati quasi a suggerire il nucleo di una futura urbanizzazione. Dunque la scelta sul tipo dell’impianto planimetrico della chiesa è assiale, quasi a codificare questa condizione di cammino dell’uomo. L’edificio trova al temine dell’asse il tema dell’uovo simbolo della vita e qui originato dall’esigenza di comunicare la dimensione cosmica della maternità di Maria. L’uovo, forma non finita è analogia del ventre e funge da abside in senso classico connettendosi – apparentemente senza toccarsi – alla forma finita e rigorosamente proporzionata nella sezione verticale delle navate. La navata centrale è inizialmente un quadrato che si conclude sul presbiterio come rettangolo aureo, mentre quelle laterali inizialmente rettangoli aurei si trasformano in quadrati. Queste sezioni estrudono dunque uno spazio che, a dispetto delle piccole dimensioni, ha carattere fortemente ascensionale ed accenna metaforicamente allo scapolare anche grazie alla rappresentazione pittorica.
Lo studio delle misure dell’edificio, ben visibile nelle proporzioni dei fronti, e la modalità di ingresso della luce nelle diverse ore del giorno con una chiesa orientata come da tradizione a est è teso a rintracciare la sacralità immanente lo spazio. Nel sagrato in cui il disegno di pavimentazione amplifica la profondità dello spazio, la gerarchia compositiva è stabilita dalla contro facciata che risolve il portico con un movimento ventoso, quasi lo sfogliarsi dalla fabbrica originale, dando leggerezza alla forza iconica dell’intero alzato. Tutta la pavimentazione sia nel sagrato che all’interno della chiesa, ha un disegno che nell’ordine minore ruota muovendosi su un ordine maggiore (serie di fibonacci) alludendo a una realtà abissale quale è il mistero dell’essere.
La scelta formale è originata dalla natura sacra del luogo come sopra esposto. Possiamo aggiungere che la pietra usata sui due fronti est e ovest è una tufacea chiara locale mentre per il resto è intonaco bianco con un disegno di listelli. Il portico, la cui direttrice geometrica è un frammento di uovo, configura il sagrato, spazio accogliente, all’ombra del quale si svolge la vita e fissa con forza la composizione plastica in una sospensione quasi metafisica amplificata dalla presenza del pozzo. L’aula si configura come “strada edificata” percorsa dalla comunità, soggetto celebrante. Il coro è posto in alto all’ingresso dell’aula subito dopo il nartece e vi si accede da una scala laterale, mentre Il fonte battesimale è posizionato all’inizio nella navatella sinistra. In fondo alla stessa possiamo trovare uno spazio isolato adibito a penitenzieria. Ambone, altare e sede presidenziale attuano nel settore celebrativo un allineamento e una scansione precisa secondo una diagonale sul proscenio del presbiterio avente come fondale un abside traslucido in alabastro che luminosamente allude, nella sua sezione plastica, alla maternità della Madonna. A destra di questa composizione si trova la custodia eucaristica (innestata nel muro che appartiene anche alla cappella feriale) che è assiale alla navatella laterale destra permettendo cosi l’adorazione. L’ambone si protende verso l’assemblea quale cerniera tra il celebrante e la comunità. L’altare è concepito come un blocco di pietra cui è impresso un movimento di strati verticalizzante. La sede, in posizione diametralmente opposta all’ambone, è posizionata dietro all’altare.
I due temi esposti nella fascia della navata centrale sono l’Akasistos, cantico alla Madonna e la storia della Madonna del Carmelo, sulle navatelle laterali vi è invece la Via Crucis.
Entrando dalla promenade del sagrato attraversiamo un nartece diaframma tra interno ed esterno. Nella navatella destra vi si trova l’accesso, all’inizio alla scala per il coro e alle chiostrine aperte sulle coperture. L’ingresso all’ufficio del parroco, ritenuto di uso frequente, ha invece, oltre all’acceso dalla sagrestia un ingresso indipendente anche dall’esterno della chiesa. La chiesa può contenere da 236 a 280 posti a sedere nell’aula principale e 36 posti nella cappella feriale. Nel resto del complesso i corpi, quali lo spazio polivalente con cucina e almeno 108 posti a sedere e le 8 aule con bagni per la catechesi, sono disposti a recintare l’area dietro un colonnato successivo alla canonica. Il connettivo tra i vari spazi tiene insieme le funzioni e gli spazi aperti favorendo la connessione trasversale degli stessi. Un parcheggio che sfrutta il piano semi interrato con 56 posti autoassolve alla normativa e altri parcheggi nelle aree ipotizzate per attività sportive e sociali di bambini, ragazzi e adulti, amplificano le possibilità.
La giacitura, l’orientamento e i caratteri distributivi della composizione, insieme all’alzato tengono conto dell’irraggiamento e dei flussi termici nelle diverse stagioni. Attraverso la presenza di intercapedini orizzontali che fungono da coperture ventilate, si generano quei flussi d’aria estivi e l’effetto serra invernale ( come visibile nei disegni schematici ) che permettono di migliorare la performance energetica e contenere i costi di gestione per il raffrescamento estivo e il riscaldamento invernale del complesso. Questo è particolarmente studiato nella copertura della chiesa dove è stata definita appositamente una copertura fatta con mini shed ad orientamento meccanico (cioè tramite un sistema di leve) che favoriscono l’ingresso variabile della luce e degli infrarossi. L’aerazione della chiesa è invece permessa attraverso la feritoia nelle pareti laterali e le aperture opposte sui fronti che impedisce situazioni di umidità modulando l’aerazione stagionale. Complessivamente escludendo l’uso di isolanti termici e degli impianti climatici quale il riscaldamento a pavimento strettamente necessari, l’uso dell’elettronica è stato ridotto al minimo onde rendere il complesso gestibile.