Chiantishire House
Giovanni Voto / Michele Parmino / Juan Burgos
Project: Country house.
Sizes and spaces: 190mq- area 1ha
House on double floor, with swimmingpool and garden.
Ihome automation system for security and safe control.
Materials: Stone and concrete with finish in plaster
Location: Chianti country in Tuscany
Description:
Dopo aver percorso una piccola strada di campagna vicino Firenze tutta in salita, prima di arrivare in una larga zona d’ombra collinare, si trova questa piccola colonica in pietra irta su un declivio forte con tre piani costruiti. Ristrutturare casa o progettare casa è un atto che in un torre a capanna come tante, probabilmente del Seicento, dalla massa netta e greve come un blocco di pietra lavorato che se ne sta li muta, suggerendo un lavoro antico e paziente, non può solo essere ristrutturazione edilizia.
Tutte le volte che incontro soggetti come questo avverto, per paradosso, una profondità nascosta che affiora dalle piccole finestre, orbite buie, quasi un “dietro” che ci attende senza fretta tra i rumori inutili delle nostre giornate.
Assorbendo questi suoni, tracce visibili ma non configurabili, l’esigenza di fissarle nel nuovo progetto di un casa mi ha chiesto un gesto netto: sfondare il pieno e cambiare scala alla profondità.
Un prospetto, cosi, pare arretrato ( in realtà sono avanzati i setti murari del volume precedente ) e racconta un “dentro” mostrandolo nel “fuori”. Un po’ una mania questa, ma del resto cosa altro c’è di veramente nuovo se non la cavità senza confini del “dentro”?
Il resto è distribuzione di spazi e ambiti, in due piccoli appartamenti condivisi su tre livelli che avrebbero potuto essere anche uno, con un garage doppio, un affaccio comune sulla campagna con un prospetto che guarda in alto sotto un grande portico ombroso. Davanti uno specchio d’acqua, accompagnato da un ciliegio, fa da piscina e una sequenza composita di muri e muretti in pietra, coperta in parte d’intonaco, lega questo lavoro alla campagna toscana.
Edward Hopper e le promesse che si intravedono nei suoi fari è certamente filtrato in quest’opera superando la mia passione per DeChirico.
Le sue case attendono, mentre stanno lì a far niente, una risposta che ci lascia perennemente sulla soglia di un’eternità che si intravede già presente.
Tutto questo è “disegnare casa”.