Loggia Michelangelo
Credits: Giovanni Voto / Sergio Montemurro / Lucia Prataola
Project:
Restoration and renovation Loggia del Poggi-
Piazzale Michelangelo Florence.
Bancketing Area Convention -900sq.m.
Lodge reception Area-300sq.m.
Insertion of a glass tower in the external
Description:
The techniques of green architecture and the references to the central African settlements system of circular enclosed villagers were the founding elements of the project of this hotel. The orientation of the distribution of the various environments, the presence of arcades and a pool for the collection of water create in this enclosed space a safe and measured universe which, by optimising the climatic conditions, allows the construction of a building in a new language and with an African identity.
The intervention on one of the most prestigious works on the Florentine hills, Poggi’s Loggia Michelangelo, was initially for a renovation of the interior and consolidation of the loggia and successively restoration and the introduction of a new lift in a structural glass with specially designed structural elements of contact.
The dialogue between the traditional and the contemporary was the subject of research and study in order to reach a perfect synthesis of technique and language
Inn uno spazio, di storico rilievo quale La Loggia del Poggi, originariamente pensato come museo Michelangiolesco, affiora come disegno di un altra stagione il Paesaggio urbano disteso lievemente ai piedi del cupolone, lambito dalle pendici collinari quasi un cinquecentesco panneggio di tetti. L’opera, dunque, c’è già tutta ed occorre muoversi in punta di piedi con fare sommesso per non alterare il luogo-La Loggia- che misura questo paesaggio come camera ottica sul cosmo fiorentino. La richiesta di permettere alla loggia di essere usata d’inverno da parte delle committenza è ardita ma non impossibile. In quanto tale gli unici movimenti possibili sono lievi e il tentativo è quello di inserire una presenza preziosa che sia contenuta piuttosto che contenitore, il quale peraltro già esiste.
Un apparato scultoreo, anamnesi della concezione originaria, che abbia tuttavia categorie architettoniche è il nostro orizzonte in fase di ricerca. I riferimenti alla scultura e alla pittura nell’enclave fiorentino non mancano. Se la cupola di S. Maria del Fiore è analogia al ventre della Madonna che protegge con il suo manto le coperture delle dimore fiorentine, il panneggio della Madonna del Sacco di Andrea del Sarto in S.S. Annunziata ci appare, nel suo lieve dilatarsi, come metafora e visione della cordiale disposizione dell’animo della Madonna a intercedere per il bene comune del popolo che abita questo paesaggio. La ricchezza del panneggio, dunque, diventa riferimento per un arco rovescio che, come presenza adombrata dagli archi della loggia, illuminerà e condizionerà una teca di vetro innestata dietro i fronti. Lo studio attento e calibrato delle dimensioni in rapporto alla loggia, del posizionamento, del verso e della direzione dell’arco è il risultato di diversi tentativi. L’opera richiede, ovviamente, uno studio ulteriore per poter essere presentata alle autorità competenti.
Construction Characteristics
In considerazione della natura dell’intervento ipotizzato, la tecnica che si vorrebbe usare è quella di una struttura di vetro auto portante. Sostanzialmente il rivestimento della teca/lounge deve essere completamente senza infissi se non in alcuni punti chiave che permettono alle facciate di avere la necessaria resistenza al vento. Per il resto la struttura portante sarà completamente costituita da traverse e montanti in vetro, disposti secondo sezioni ortogonali alle sollecitazioni atmosferiche. Ognuna di queste sezioni sarà intaccata da modanature attentamente proporzionate con fughe rivestite da strisce di led continuo. Nel punto in cui le facciate della teca toccano terra verranno intarsiate delle lastre di onice o alabastro anch’esse completamente sotto-illuminate con strisce di led ispezionabili.
Il grande arco rovescio sarà costituito da una struttura in polimero vetrificato, resistente agli agenti atmosferici, che verrà successivamente rivestito con foglie d’argento e oro secondo le sequenze studiate in analogia con il panneggio. L’arco costituirà cosi la superficie specchiante illuminata da fari disposti nell’interasse del portico nella quale potrà riflettersi il principio generatore dell’Urbe fiorentina.